Un tempo si parlava di censura solo a Cuba, Cina, Corea del Nord, Iran…
Oggi invece la censura è iniziata ad espandersi e ad arrivare alle “democrazie”.
Il sito di Reporters Sans Frontières (RSF), riporta tra i paesi che sono sotto la cybercensura anche l’Australia.
Com’è potuta arrivare? Semplice: si è partiti con i soliti pretesti, quali pedopornografia, diffamazione e in difesa dei diritti d’autore.
Così in Australia sta passando una legge che impone ai provider di filtrare i contenuti “inappropriati”, per impedire che arrivino agli utenti. Chi decide poi cos’è inappropriato e cosa no?
Sul sito di RSF, potrete leggere il rapporto sconvolgente del 2009 sui Nemici di Internet.
Da noi in Italia non siamo (al momento) inseriti, ma solo ieri ho riportato una notizia sul controllo dei forum, pochi giorni fà una notizia sulla Carlucci e la neutralità della rete, Barbareschi & Co, e su come la libertà d’espressione sia a rischio.
Ieri su Tom’s HW è poi apparsa quest’altra notizia sul diritto d’autore.
Vi invito poi a leggere questo articolo, anche se in inglese. È di uno dei blog più letti al mondo, e ci dice di come il nostro, amato governo, stia accelerando per controllare internet.