Se l’università italiana fa schifo, ecco una soluzione low cost


Lezioni del MIT – Massachusetts Institute of Technology – direttamente a casa e gratis per tutti!

Massachusetts-Institute-of-Tecnology---MIT-logoIl Massachusetts Institute of Tecnology, o MIT è considerata la più importante università al mondo nel campo dell’ingegneria.
Se siete veri appassionati di tecnlogia, nel senso che non siete solo interessanti all’ultimo prodotto commerciale prodotto da qualche azienda cinese, sicuramente sapete di chi sto parlando.
Secondo le classifiche del World University Ranking, il MIT si trova in testa alle classifiche delle facoltà di ingegneria, con un punteggio di 100/100.

La prima università italiana la troviamo solo al 63° posto con un punteggio di 39/100, si tratta del politecnico di Milano.
La mia di università (di cui non faccio il nome) non è nemmeno lontanamente in classifica, nemmeno in quelle speciali, e pensare che quando mi sono iscritto sembrava fosse una delle migliori in Italia. Guardando la classifica, che non è assolutamente stilata a caso ma è severissima e guarda molto alle modalità di insegnamento, troviamo al secondo posto, con un punteggio di 93/100, l’Università della California, la famosissima Berkeley.
Guarda caso è proprio l’università dove è stato realizzato per la prima volta UNIX, e che se avete un computer Apple trovate scritta appena accendete il vostro gingillo. Università italiane con un percorso d’eccellenza nel campo? Manco a parlarne!
Ma è mai possibile che un povero italiano, senza tanti soldi in tasca dev’esser costretto a frequentare corsi tenuti da professori ottantenni che durante gli esami orali nemmeno riescono a capire quello che uno dice e c’è bisogno di urlargli nell’orecchio? Penso proprio di no!
Penso anzi alle aziende con cui mi è capitato di fare qualche colloquio di lavoro, nessuna di loro è stata minimamente attenta alla mia preparazione universitaria, ma si è solo parlato del mio curriculum extrascolatisco.
Questo perché? Perchè dei corsi che ho frequentato e sostenuto con tanto sudore sopra ai libri sembra essere qualcosa di totalmente inutile.

Ho frequentato il corso di Ingegneria Informatica e dell’automazione, con la promessa che avrei potuto approfondire solo i corsi in informatica e non quelli in automatica (che proprio non mi piace). Niente di più sbagliato.
Solo 5 esami su un totale di 31 esami sostenuti erano di informatica. Quei pochi sono stati:

  • Fondamenti di Informatica; (l’unico corso di informatica del primo anno) – si tratta di corso molto basilare che ho fatto praticamente ad occhi chiusi, si parlava solo di C, e poi nemmeno in maniera particolarmente approfondita;
  • Sistemi Operativi; anche qui un corso che chiunque di voi ha un minimo di passione per la materia dei sistemi operativi può sostenere con un minimo di studio. Si tratta in questo caso di pura teoria, ad esempio si vede che cos’è un tempo di seek, in che modo i sistemi operativi si sono evoluti, si parla di gestione delle risorse. Assomiglia più ad un corso per gente che deve laurearsi in lettere e filosofia che per chi desidera diventare un ingegnere informatico;
  • Basi di Dati; in questo caso devo dire che il corso è stato piuttosto bello, forse il migliore tra quelli che ho frequentato. Si trattava di conoscere le basi di dati ed il linguaggio SQL, con particolare riferimento al MySQL. In questo caso l’unica pecca era data dall’assistente del professore, persona del tutto impreparata e che in sede di esame mi disse “Perchè ha utilizzato delle JOIN nidificate, non lo sa che sono migliori le SELECT?” beccandosi in questo modo una bella lavata di capo dal prof.
  • Linguaggi e programmazione web; Anche in questo caso niente da dire, si trattava dello stesso professore di Basi di Dati. Si parlava di HTML, CSS, Javascript e PHP. Ovviamente troppe cose per un solo corso, ma alla mia università hanno stabilito che era meglio così. Alla fine io su queste materie ero già preparato, quindi non mi sono preoccupato più di tanto.
  • Calcolatori e reti di calcolatori; questo è l’ultimo dei cinque esami che ho sostenuto, nessun particolare problema, come per sistemi operativi si è trattato di un esame molto semplice e tutto teorico.

Come vedete mancano corsi che ritengo fondamentali a chiunque voglia avere un curriculum degno di Ingegnere Informatico, in primis non c’è uno straccio di esame che parli alla lontana di programmazione ad oggetti non dico di voler fare un corso in Java o C# ma almeno che se ne parlasse! Inoltre il suddetto corso non è nemmeno è inseribile opzionalmente! Non c’è un corso di ingegneria del software che parli del ciclo di vita di un software, non si parla di linguaggi come il Phyton, non si parla di niente di interessante! Forse la colpa non è nemmeno tanto dell’università in se, quanto del fatto che se i fondi si tagliano e i corsi di laurea vengono fusi, chi ne paga le conseguenze sono solo gli studenti. In sostanza, dopo aver fatto la bellezza di 31 esami, aver lavorato sodo sui libri per preparare ogni singolo esame e aver lavorato per mantenermi gli studi e fare una vita “decente”, oggi so che se non avessi fatto l’università forse sarei molto più preparato. Quindi se voi che leggete l’articolo avete appena fatto l’esame di maturità e state scegliendo l’università, state attenti ai corsi, da fuori sembra tutto bello, ma poi una volta iscritti è difficile cambiare, anche perchè spesso non vengono riconosciuti gli esami già sostenuti anche se il programma del corso è identico.

Come dicevo prima, nei pochi colloqui di lavoro che ho fatto, tutti mi hanno chiesto soprattutto del mio curriculum extrascolastico, insomma a quello che sono riuscito a studiare per conto mio tra un esame di ricerca operativa (il cui scopo è, date x uova, y kg di farina, trovare la combinazione di torte che mi permette di massimizzarne il numero per esempio!) e uno di “Controlli automatici” nel quale per essere promossi non serve sapere le cose, ma impararle precisamente a memoria – a pappardella, come si dice dalle mie parti – come stanno scritte nelle dispense del professore, sennò non gli va bene e ti rimanda a casa!!

Ok, finita questa parentesi sulla mia università, torniamo a noi, e supponiamo di essere interessati all’ingegneria informatica (computer science in inglese). Chi non desidera frequentare i corsi del MIT? Penso che se la passione c’è nessuno direbbe di no. Bene, il MIT offre a tutti, senza necessità di registrazione, di seguire le lezioni dei suoi professori. Ci sono sia corsi per “Undergraduates“, cioè per chi non ha nessun tipo di cultura universitaria, sia per chi è già laureato cioè Graduate, un po’ l’equivalente dei nostri master. Ho scoperto questa funzione per puro caso stamattina, quando per curiosità mi sono chiesto “Chissà cosa insegnano in altre università?” Così ho scoperto la classifica che ho linkato prima, e i corsi del MIT, che non hanno veramente niente a che vedere con i nostri corsi di laurea nelle stesse materie. Per chi è interessato, ecco il link al corso di Computer Science, cioè ingegneria informatica. Sulla sinistra della pagina trovate anche le lezioni di altri corsi di laurea, tra i quali ci sono: Ingegneria Aerospaziale (Aeronautics and astronautics), Ingegneria biomedica (Biological Engineering), Ingegneria chimica (chemical Engineering), Ingegneria meccanica (Mechanical Engineering) e altri ancora.

Ho dato un’occhiata qua e la ai vari corsi, e sono rimasto sorpreso dall’età media degli insegnanti, che in diversi casi penso non siano nemmeno trentenni… il mio professore più giovane (che tra le altre cose è stato anche tagliato dalla recente riforma perchè ricercatore e non di ruolo) aveva attorno ai 40-45 anni. Vi chiedete se cambia la percezione delle cose quando ad insegnarvele è un giovane, magari appena laureato? Certo che cambia: quella persona ha ancora bene impressa nella mente quello che ha studiato e soprattutto la passione per quello che insegna, che viene trasmessa e vi attira, anche se pensavate che quella materia non facesse per voi.


3 pensieri su “Se l’università italiana fa schifo, ecco una soluzione low cost

  1. Attenzione che Computer Science corrisponde alla nostra (ovviamente sottovalutatissima) Informatica e non Ingegneria Informatica!
    In Italia, dove la cultura accademica è rimasta ancorata a schemi medioevali, se non sei “Ingegnere” fai pena, e per questo il 90% dei ragazzi segue Ing. Inf., salvo poi scoprire che si studia, oltre alle necessarie competenze matematico – fisiche, solo un po’ di Ing. Elet. e un po’ di Inf. ma non ci si specializza in niente. E ci sono ragazzi che insistono nel difendere questo corso di studi, dicendo cose come “studiare chimica servirà poi a sviluppare un programma”… dove siamo arrivati…
    Naturalmente questo accade solo in Italia: nel resto del mondo è ben chiaro che LA laurea che ti istruisce nel campo dell’informazione automatizzata è Computer Science (Informatica) e non Computer Engineering (Ing. Informatica).
    Vuoi progettari componenti hardware, microprocessori, ecc.? Ingegneria Elettronica.
    Vuoi occuparti dello sviluppo di sistemi software, algoritmi, ecc.? Informatica.
    Ing. Inf. non ti prepara in tutte e due, ma ti da un accenno dell’uno e un accenno dell’altra unito a materie inutili come chimica (?) o Economia aziendale (da non credere in alcune università è obbligatorio!).

  2. Che università hai frequentato?Alla Sapienza(triennale) si fa:
    -Fondamenti di Informatica I
    -Fondamenti di Informatica II(Modelli e complessita, Algoritmi e strutture dati)
    -Basi di dati
    -Progettazione del software
    -Calcolatori elettronici
    -Sistemi operativi
    -Reti di calcolatori
    A scelta:
    -Ingegneria degli algoritmi
    -Architetture software orientate ai servizi
    -Informatica grafica
    -Linguaggi per il web

    In pratica è una laurea in informatica con in più basi di automatica e elettronica.

    1. Ciao Wes, nel frattempo mi sono laureato ed ho iniziato a lavorare come sviluppatore.
      Devo dire che il corso del MIT che ho citato nell’articolo mi è stato veramente molto utlie, mi ha dato una base di programmazione vera e propria molto maggiore rispetto a quella fatta all’università. In ogni caso ho capito che la base dell’università non serve a molto, è molto meglio essere appassionati del proprio lavoro e tenersi sempre aggiornati e cercare di abbracciare sempre a braccia aperte le nuove opportunità offerte, sia dalla rete come l’opencourseware, sia dal mondo del lavoro e dai propri colleghi.

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