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Altro smacco per la suite Microsoft Office da parte di IBM

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Prima la sentenza della corte del Texas a vietare la vendita di Microsoft Office per la violazione di un brevetto (sentenza poi temporaneamente sospesa), adesso una circolare della IBM “invita” i propri dipendenti ad abbandonare Office, non stiamo parlando di qualche centinaio di persone ma  circa 360 mila  dipendenti che tra pochi giorni vedranno sparire dai pc della loro postazione di lavoro alla IBM la copia con tanto di licenza di Microsoft Office.

Con una circolare la direzione del colosso americano IBM ha imposto ai dipendenti una specie di “ultimatum” volto all’ottenimento della rimozione della suite da ufficio Microsoft in favore del prodotto sviluppato dalla stessa IBM ovvero Lotus Symphony.

Per chi non lo conosce Lotus Symphony è una suite da ufficio scaturita dalla IBM e basata su OpenOffice ed Eclipse, il progetto non è poi così scadente ma un eccessivo uso di java rallentava moltissimo le prestazioni del software.

Se qualcuno di voi sta pensando ad una mossa ad hoc per ridurre i costi delle licenze non è il solo motivo per rinunciare ad Office ma IBM è ritornata sui suoi passi visto che Office non offre supporto allo standard aperto ODF cosa che Lotus Symphony ha.
I dipendenti sembra aver risposto bene all’iniziativa dichiarandosi pronti al salto che dovrebbe avvenire in tempi molto brevi, si parla di circa 10-15 giorni.

Potrebbe essere un duro colpo questo per le finanze Microsoft, il comparto Office è quello che genera i maggiori introiti ma sempre più aziende decidono di passare ad alternative economicamente più vantaggiose come OpenOffice, o più rispettose delle esigenze di standardizzazione dei formati.
Oltre a queste considerazioni c’è da ricordare come una recente indagine di mercato abbia messo in luce un rapporto sempre più profondo tra uffici e Google Docs, anche se ancora non ai livelli di soluzioni native il software web di Google per la videoscrittura viene adottato da 1 azienda su 5 in modo massivo.

Tempi bui per Microsoft che sembra non aver ancora realizzato di non essere più nella posizione di dettare gli standard del mercato, e spera che Office 2010 non si riveli un flop altrimenti per la suite Office è veramente finita.

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