Sono sdraiato sul letto di casa mia, in una posizione del genere, fino a pochi anni (mesi?) fa, le uniche cose che era possibile fare erano leggere un libro o accendere il Walkman per ascoltare una cassetta.
Adesso, invece, soltanto prendendo in mano lo Smartphone posso andare su internet, farmi una partita a carte, leggere le ultime notizie, ascoltare musica e qualsiasi altra cosa mi venga in mente (o quasi).
Di tempo ne è passato veramente pochissimo da quando queste cose non erano neanche pensabili.
Se cinque anni fa qualcuno mi avesse detto che avrei potuto pubblicare sul web un qualsiasi mio pensiero in qualsiasi momento gli avrei risposto con un “Già, sarà…”, senza credergli realmente.
Se ci pensate un attimo è una cosa fantastica: l’evoluzione delle tecnologie che abbiamo a disposizione è stata così rapida che quasi non ce ne siamo resi conto. E le cose più tangibili nella vita di tutti i giorni sono state rese possibili anche e soprattutto grazie a poche aziende all’avanguardia con un modo di pensare su un livello più alto rispetto alla media.
Vedi Apple con il suo iPhone, che ha stravolto il nostro modo di concepire il concetto di “telefonino” (virgolette doverose perchè telefonino non è, o perlomeno non solo), vedi Sky col satellite, vedi anche la Playstation 3 di Sony, costruita intorno ai giochi ma anche intorno alla rete, permettendo il gioco on-line contro avversari dall’altra parte del globo che neanche conosciamo.
Tutti connessi, tutti “wired”, e poi i social network come Facebook, Twitter e MySpace, gli album come Flickr, iTunes e Stanza, che mettono a disposizione foto, musica, video e libri. Ma forse, troppo a disposizione. In un’intervista a Rolling Stone diceva bene Noel Gallagher degli (ex)Oasis: “…quando siamo usciti noi se volevi vederci dovevi venire ai concerti, se volevi sentirci dovevi uscire e andare al negozio di dischi a comprare il CD…ora basta un clic e hai tutto subito”.
E sicuramente ognuno di noi ha ancora qualche disco comprato prima dell’era iTunes e qualche videocassetta registrata con pezzi raccattati con pazienza in televisione, magari sul proprio gruppo preferito, cercando sui giornali le programmazioni e piazzandosi davanti alla tv col telecomando del videoregistratore in mano pronti a schiacciare Rec e Pause ad ogni pubblicità… certo, era tutto più difficile. Ma ve la ricordate la soddisfazione?